lunedì 30 gennaio 2012


WOODY ALLEN STUPISCE CON MIDNIGHT IN PARIS


L'incanto Parigino






Woody Allen mi ha stupito con il suo ultimo film dal titolo Midnight in Paris. E' un film che definireste carino, non pretenzioso, ben girato e recitato. Devo ammettere che non sono una fan del regista, sceneggiatore, scrittore, attore statunitense e chi più ne ha più ne metta, ma, secondo il mio modesto parere è un ottimo fotografo delle città. Può fedelmente intrappolare il meglio di un luogo, la sua anima, la sua vita, i suoi abitanti e le loro abitudini, le strade, i monumenti e i locali.
In questo caso siamo a Parigi: la città dell'amore, degli artisti di strada, dei locali chic, della Tour Eiffel, dei musei, dei meravigliosi giardini e mercatini. Parigi è una città europea, quindi, potremmo dire, niente di nuovo, di particolare o diverso; ma come si è soliti dire Parigi è Parigi e tutti dovrebbero visitarla almeno una volta nella loro vita. Penso che Woody Allen non sia particolarmente bravo come attore, ma dietro la macchina da presa concede buoni risultati, giungendo ad allietarci con piccole e divertenti commedie i cui i personaggi costituiscono il cuore pulsante delle vicende narrate.
La storia è incentrata intorno ad una coppia già scoppiata, in cui lui, Owen Wilson è uno scrittore in cerca di ispirazioni di gusto francese e lei, Rachel McAdams, una ricca giovane, un pò viziata, ipercritica nei confronti del povero e disincantato Wilson e soprattutto decisa a sposarsi solamente per il gusto di farlo. Fin qui si potrebbe dire che il film è uguale alle migliaia di commedie americane prodotte ogni anno. Midnight in Paris, prende le distanze dall'abitudinario scenario commediante trasportandoci in un'epoca passata attraverso un semplice passaggio in un'auto anni venti allo scoccare della mezzanotte parigina. Come d'incanto il nostro protagonista si ritrova a disquisire di vita, scrittura, amore e donne con Hemingway, Fitzgerald, Salvador Dalì, Picasso, Modigliani e tanti altri ancora. Morale della favola è che il passato ha sempre affascinato l'uomo moderno, a qualunque epoca egli appartenesse. L'uomo ha sempre, in cuor suo, desiderato conoscere e confrontarsi con le epoche precedenti, un desiderio legittimo e umano, a riprova del malinconico, incerto e confuso sguardo dell'uomo sulla propria esistenza. L'UOMO NON SI ACCONTENTA DI GUARDARE AL PRESENTE, IL SUO SGUARDO FINISCE SEMPRE UN PO' INDIETRO O UN PO' AVANTI AI SUOI STESSI PASSI.

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