sabato 10 marzo 2012

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MAGNOLIA
Petali di vita



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lo spettatore sognante: THE NOTEBOOKLe pagine della nostra vita        ...

lo spettatore sognante:
THE NOTEBOOK
Le pagine della nostra vita
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: THE NOTEBOOK Le pagine della nostra vita                                                                                         ...

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lo spettatore sognante: THE FAMILY MAN
Il destino ci rincorre



The Famil...
: THE FAMILY MAN Il destino ci rincorre The Family Man è un film del 2000 del regista Brett Ratner, tra gli interpre...
THE FAMILY MAN

Il destino ci rincorre




The Family Man è un film del 2000 del regista Brett Ratner, tra gli interpreti principali troviamo uno straordinario Nicolas Cage e la bella Téa Leoni. Una commedia, una delle tante che la produzione americana ci offre ogni anno, ma, come risaputo, alcune si distinguono dalla massa per quel "qualcosa in più" che le caratterizza. E' questo il caso di The family man? A noi pubblico l'ardua sentenza, ma per quel che mi riguarda il giudizio non può che essere favorevole. I temi dei film e delle commedie costituiscono una sorta di circolo vizioso in cui determinati elementi non fanno altro che rincorrersi a ruota libera, basta miscelarli nella giusta misura e con l'adeguata qualità di stile e il gioco è fatto. La storia del film ruota intorno al personaggio interpretato da Nicolas Cage: Jack Campbell. Jack è un uomo di successo, ricco e affascinante, detentore di una Ferrari e, corteggiato da belle donne pronte a gettarsi nel suo letto. Potremmo giudicarlo un uomo ambizioso, superbo e altezzoso eppure il lato umano, affettuoso e romantico è proprio dietro l'angolo, pronto a saltar fuori in occasione della vigilia di Natale. Nonostante il successo e la ricchezza Jack è un uomo solo, non ha una famiglia sebbene l'occasione per crearla si sia presentata molto tempo prima, ai tempi dell'università. Una magica notte di dicembre, Jack riceve una strana visita da quello che potremmo definire un angelo custode, un angioletto che offre ad alcuni la possibilità di vedere e toccare con mano quella che avrebbe potuto essere la propria vita se le cose fossero andate diversamente e se si fosse intrapresa una strada diversa. 
Jack aveva una ragazza di cui era innamorato, e d'altra parte la possibilità di intraprendere un lavoro di successo che lo avrebbe condotto troppo lontano per continuare la storia d'amore. Le scelte sono difficile perché inevitabilmente escludono qualcosa, in questo caso Jack fà la sua scelta e inevitabilmente i due si separano definitivamente, troppo distanti per continuare la loro storia e una vita insieme. Quando la mattina di Natale Jack si sveglia circondato dalle braccia della bella moglie Kate, la sua ex ragazza ai tempi che furono, e dalle urla gioiose dei suoi due bambini, la mente vacilla, non è un sogno ma la realtà. Ancora in pigiama e terrorizzato, Jack non vuole arrendersi all'evidenza, corre in giardino e non trova la sua Ferrari, allora monta sulla monovolume di famiglia deciso a raggiungere a New York City la sua casa, ma giunto all'ingresso del prestigioso palazzo non viene riconosciuto da nessuno. In quel momento a bordo della sua ex macchina giunge l'angelo custode della sera precedente, ancora più esterrefatto Jack sale a bordo e sfrecciando per le strade semi deserte della città il nostro protagonista viene informato della magia che si appresterà a vivere: dare una sbirciatina alla vita che avrebbe avuto se anni prima fosse rimasto con Kate. 
Rassegnato ma non troppo Jack fà ritorno alla sua nuova casa e famiglia e progressivamente vive un'altra vita. Poco a poco Jack capisce il significato di una famiglia, di una vita non particolarmente agiata ma con lo stretto necessario, comprende il valore dell'amore di sua moglie e di quello che sboccia nel suo animo verso Kate e i bambini; e allora poco importa il fatto di lavorare in un concessionario di pneumatici come vice capo del padre di Kate, poco importa il fatto di non possedere una Ferrari e poco importa il fatto di non essere più ricco come prima. Successivamente Jack decide di far visita al capo della'azienda dove ha sempre lavorato, scopre che il suo posto è stato preso dal suo collega e vecchio subordinato, ma più di tutto conoscendo i particolari della vita d'affari e non di entrambi scopre di poter ottenere nuovamente un posto all'interno dell'azienda, scalando gli stessi gradini che lo avevano precedentemente condotto al successo. Potrebbe avere la vita di prima insieme alla sua famiglia attuale, potrebbe davvero avere tutto, ma questo significherebbe secondo Kate lasciare la casa dove sono nati i loro figli, lasciare la vita di prima, quella che per Kate li rende felici. Dopo varie discussioni Kate è disposta ad accettare di trasferirsi nella bellissima casa di New York e cambiare, perché dopo tutto non vuole rinunciare all'uomo che ama, e amandolo come lo ha sempre amato, confessa al marito di scegliere il "noi". 
L'amore è al centro di questa storia, l'amore al posto del successo e della ricchezza, di un lavoro prestigioso e di una casa dei sogni; l'amore di una donna verso suo marito e soprattutto di Jack, un amore che dopo tanti anni non è sfumato e che si riaccende quasi subito verso la sua Kate, la Kate dell'università, l'unica che abbia mai amato davvero. Quando la magia si è compiuta e Jack ama la famiglia come se fosse stata realmente da sempre la sua famiglia, è ora di ritornare al presente e alla realtà, nonostante la sua contrarietà, tutto finisce e un bel mattino di nuovo si risveglia nella stanza del suo lussuoso palazzo. Ma non è tutto perduto, ancor prima che la sua vita fosse ribaltata, Jack ricorda che la sera della vigilia aveva ricevuto una chiamata da Kate. Grazie all'indirizzo lasciato in segreteria, Jack raggiunge la casa di Kate, scopre cosi che è un brillante avvocato e che l'indomani partirà per Parigi. Kate lo saluta in modo distaccato ma non amareggiato o nostalgico, lui le chiede del tempo per parlare, ma lei frettolosamente le spiega di averlo contattato per dargli dei vecchi scatoloni in cui avrebbe trovato cose che un tempo gli appartenevano. 
Il giorno dopo ,Jack, deciso a non arrendersi giunge in aeroporto implorando Kate di non partire, a gran voce gli parla della vita che avrebbero potuto avere insieme e disperato le chiede il tempo di un caffè e di una chiacchierata. Li lasciamo cosi con i titoli di coda sull'immagine dei due intorno ad un tavolo che parlano. Un film all'impronta dell'ogni lasciata è persa, dell'importanza di non rimandare e prendere le giuste decisioni perchè la vita và avanti inevitabilmente. L'amore troneggia in questa storia sentimentale e , in una delle scene più belle si capisce l'amore che lega i due protagonisti sulle note di una canzone che Jack dedica a Kate in occasione del suo ventitreesimo  compleanno...."Non ho qui con me diamanti ed è inutile che io canti, voglio dire la la la la la la la la la io ti amooo". Un film da vedere  e apprezzare, in cui la storia è simile a mille altre ma i piccoli dettagli ci lasciano un sapore insieme nostalgico e romantico, fatto di amore, famiglia, passione e speranza, e delle cose e dei valori che dovrebbero regnare indiscussi.




giovedì 16 febbraio 2012


THE NOTEBOOK

Le pagine della nostra vita

                                                                                                           



Chi ama il genere romantico e sentimentale come me, avrà sicuramente avuto modo di vedere The Notebook: Le pagine della nostra vita, tratto dal romanzo di Nicholas Sparks e diretto dal figlio d'arte Nick Cassavetes, figlio del regista di origine greche John Cassavetes e dell'attrice Gena Rowlands. Personalmente ho visto prima il film e successivamente mi sono immersa nella piacevole lettura del romanzo, constatando che entrambi hanno qualcosa di unico; per ragioni tecnicamente di carattere narrativo un film deve contenere il proprio spazio, di conseguenza non è possibile trasporre tutto ciò che un libro descrive, quindi, nessun tipo di paragone tra le due arti può essere effettuato, sono unici ed entrambi ci offrono qualcosa di magico e prezioso. Un film si guarda, è visivamente predeterminato, siamo passivi, nella lettura per quanto le scene siano  particolarmente descritte, abbiamo un ampio margine di "personalizzazione" e i nostri occhi, la nostra mente, sono simili a quelli di un regista. Le pagine della nostra vita è un film sull'amore, sui sentimenti, sulla pazienza, sul destino, sulla vecchiaia e sulle scelte, quelle imposte e quelle dettate sinceramente dal nostro cuore. I due anziani protagonisti, Noah e Allie, un tempo sono stati giovani e si sono perdutamente amati, ora si ritrovano in una casa di riposo, dove Noah narra quotidianamente ad Allie, affetta dall'Alzheimer, la loro storia d'amore, nella costante, seppur vana speranza che i ricordi, prima o poi, possano nuovamente affiorare. Tutto inizia in una calda e umida estate nella cittadina di New Bern, Sud Carolina, nel 1932, Noah, umile ragazzo di campagna e operaio, conosce, durante una festa, una ragazza ricca e bellissima, originaria di Charleston, in vacanza nella cittadina insieme ai genitori. Due mondi diversi, due ceti sociali, due destini completamente opposti, ma i due ragazzi iniziano a frequentarsi e l'amore sboccia immediatamente come una scintilla. Ad opporsi, inevitabilmente ci sono i genitori di Allie, non vogliono che frequenti un ragazzo "povero". Le discussioni sono causa di una forte lite tra i due ragazzi che, nonostante tutto si amano e non vorrebbero lasciarsi. Quando Allie va via, Noah è disperato, inizia a scriverle lettere ogni giorno per un anno senza ricevere mai alcuna risposta, crede che sia finita, che Allie si sia dimenticata di lui e in seguito parte per la guerra. Nel frattempo Allie frequenta l'università e con lo scoppio della guerra inizia a lavorare come infermiera, conosce un giovane estremamente affascinante e molto ricco, Lon, con il quale si fidanzerà. Tutto sembra già scritto, ma una foto sul giornale di Noah con lo sfondo di una stupenda villa ristrutturara, sarà causa di molti turbamenti per Allie, decisa, prima del matrimonio con Lon, a fargli visita. Cosa succederà? Sette anni sono tanti, i due giovani hanno ormai vite diverse, ma ci sono ancora cose da chiarire e l'amore potrebbe improvvisamente rinascere. Nel film, i giovani innamorati Noah ed Allie hanno i volti di Ryan Gosling e Rachel Mc Adams, due attori emergenti all'epoca del film, nel 2004, ed ora in via di affermazione, riscuotendo notevole successo. The Notebook è stato un film talmente romantico e passionale da spingere realmente i due interpreti ad innamorarsi, una storia, quindi che lascia qualcosa. Una storia particolare, un amore unico, quello in cui un anziano uomo non vuole perdere l'amore della sua vita, non vuole accettare che tutti i ricordi di una vita, che tutto l'amore, la devozione, l'affetto, siano spazzati via da un male che colpisce la mente: scrigno segreto del cuore. Non può non colpire una storia in cui a dispetto di tante avversità, l'amore: quello passionale, quello autentico e sincero, quello puro che unisce due persone, riesca ad emergere, incontrastato, sempre. Un amore cosi forte da unire due anime, anche alla fine dei loro anni e dei loro giorni.  Più di tutto colpisce l'amore e la devozione del vecchio Noah, determinato nella sua missione: quella di aiutare il suo amore a ricordare e ricordarsi di lui attraverso la lettura di un diario: un taccuino che contiene la loro ineguagliabile storia d'amore. Seppure per poco, Noah ottiene dei piccolissimi risultati, Allie arriva a  riconoscerlo, ma la gioia infinita provata in un attimo di immensa luce, un attimo in cui tutto sembra riconquistato, persino la giovinezza d'un tempo, deve cedere all'eclissi totale, fino a quando, una notte, una magica notte, questi due cuori potranno finalmente ricongiungersi....per sempre.
L'amore è bellissimo, e ancora di più l'idea dell'amore, ma "Le pagine della nostra vita" ci fà sognare, ci fà pensare e ci fà credere che l'amore vero dura per sempre.

martedì 31 gennaio 2012


MAGNOLIA

Petali di vita




Recentemente ho rivisto un film del 1999 di cui avevo visto, mio malgrado solo la prima parte. Il titolo del film è Magnolia, frutto del regista americano Paul Thomas Anderson e vede l'intrecciarsi di storie diverse accomunate da un simile grado di drammaticità. Tra gli interpreti principali vi sono attori quali Tom Cruise, Julianne Moore, John C. Reilly, Philip Seymour Hoffman, Philip Baker Hall e Jeremy Blackman. A mio avviso, si tratta di un film particolare incentrato attorno a "storie particolari e comuni" allo stesso tempo, in cui i diversi personaggi vivono le loro vite a metà: in cerca di redenzione per i propri peccati e perdono delle persone care, e alla ricerca dell'amore, quello con la A e quello assente di padri e madri. Al di là delle turbolente storie, ciò che colpisce maggiormente è il modo in cui il regista ci rende partecipi delle situazioni e degli eventi che inevitabilmente e contemporaneamente si susseguono, fino a creare un ritmo veloce e incalzante in cui tutto, davvero tutto può accadere. Tom Cruise non è affatto uno dei miei attori preferiti, ma in questo caso interpreta con sentimento e passione Frank Mackey un uomo cinico il cui lavoro consiste nell'elargire consigli all'interno della propria trasmissione tv "Seduci e distruggi", sulle tecniche di "rimorchio" di donne attraenti senza cadere nella loro trappola d'amore. Dietro la facciata da duro e macho  predominante, Frank nasconde la rabbia nei confronti di un padre assente che ha abbandonato lui e sua madre. Julianne Moore interpreta Linda Partridge, moglie dell'ormai morente  Earl Partridge, padre di Frank Mackey. Linda ha sposato Earl, vecchio produttore di spettacolo solamente per il suo denaro, ma nel momento in cui suo marito si ritrova in fin dei vita a causa del cancro, scopre di nutrire nei suoi confronti sentimenti d'amore vero, rinunciando in tal modo all'eredità e sentendosi terribilmente in colpa per averlo sempre tradito.
Tra gli altri personaggi troviamo Donnie Smith, vecchio concorrente di una trasmissione televisiva per giovani prodigi che ora si ritrova senza lavoro, arrabbiato e malinconico nei confronti del passato e di un'infanzia di cui non è stato protagonista. Stanley Spector è un bambino concorrente dello stesso gioco televisivo cui Donnie anni prima aveva partecipato. In tal caso si  delinea la rivincita di entrambi, Donnie e Stanley, in quanto il giovane prodigio decide di ribellarsi al sistema e ad una vita "televisiva" da cui suo padre vuole trarre profitto. Phil Pharma interpretato dal bravissimo e carismatico Philip Seymour Hoffman è l'infermiere privato di Earl Partridge, è un uomo caratterizzato da un'immensa bontà d'animo che si rivelerà confessore del moribondo Earl, desideroso di rivedere il suo unico figlio Frank. Infine Claudia Wilson Gator e Jimmy Gator sono rispettivamente figlia e padre lacerati da un rapporto ormai finito a causa di moleste ricevute dal padre stesso. Claudia è una donna schiavizzata dall'uso di cocaina e troverà un possibile orizzonte di riscatto attraverso la relazione con un poliziotto divorziato e ligio al proprio lavoro: Jim Kurring.
Jimmy Gator conduttore del programma televisivo quiz per talenti, scopre di avere un tumore alle ossa e confesserà a sua moglie le molestie alla figlia Claudia , in preda al senso di colpa tenterà il suicidio.
Le storie di questi personaggi sono caratterizzate da drammi familiari e personali con i quali ognuno di essi convive nella speranza che qualche evento, ma anche una semplice frase possa dar loro la forza di fare i conti prima con se stessi che con gli altri. A sequenze lente incentrate sui dialoghi si alternano scene dal ritmo concitato in cui lo spettatore segue freneticamente l'alternarsi delle diverse vicende. Magnolia riesce, seppur lentamente ad incollare il pubblico allo schermo, l'elemento chiave è costituito dai personaggi; continuamente ci si chiede che cosa diranno e faranno, quali saranno le loro scelte decisive. In fondo il film ruota proprio intorno a questo nucleo tematico: l'uomo nel suo essere un animale istintivo, l'uomo nella sua fredda razionalità, nella sua generosità e bontà d'animo, nei suoi sensi di colpa, nella sua capacità di voltare pagina e lasciarsi andare alla vita, e nel rendersi conto che nessuno, alla fine, chiude totalmente con il suo passato.
L'incipit del film ruota intorno alle strane coincidenze che accadono nel mondo più spesso di quanto si pensi, non sempre le cose sono come appaiono e la causa di alcuni fatti può derivare da circostanze del caso. E' un caso che verso la fine del film alcune situazioni prendano una certa piega a causa di un'inspiegabile pioggia di rane? No, semplicemente uno strano, stranissimo evento che può verificarsi, questo almeno quello che il film suggerisce. La chiave di lettura potrebbe derivare dal fatto che, per quanto strano sia, un determinato evento spinge le persone, in preda ai loro primordiali sentimenti, a comportarsi in un modo piuttosto che nell'altro, alle decisioni scaturite dalla parte razionale si sostituiscono naturalmente quelle dettate dalla paura. Un film sugli uomini nella loro vulnerabilità, sulle decisioni e le prove che quotidianamente affiorano, sull'apparente casualità dei fatti e il coraggio di guardare al passato.
Noi possiamo chiudere col passato, ma il passato non chiude con noi-Jimmy Gator



lunedì 30 gennaio 2012


WOODY ALLEN STUPISCE CON MIDNIGHT IN PARIS


L'incanto Parigino






Woody Allen mi ha stupito con il suo ultimo film dal titolo Midnight in Paris. E' un film che definireste carino, non pretenzioso, ben girato e recitato. Devo ammettere che non sono una fan del regista, sceneggiatore, scrittore, attore statunitense e chi più ne ha più ne metta, ma, secondo il mio modesto parere è un ottimo fotografo delle città. Può fedelmente intrappolare il meglio di un luogo, la sua anima, la sua vita, i suoi abitanti e le loro abitudini, le strade, i monumenti e i locali.
In questo caso siamo a Parigi: la città dell'amore, degli artisti di strada, dei locali chic, della Tour Eiffel, dei musei, dei meravigliosi giardini e mercatini. Parigi è una città europea, quindi, potremmo dire, niente di nuovo, di particolare o diverso; ma come si è soliti dire Parigi è Parigi e tutti dovrebbero visitarla almeno una volta nella loro vita. Penso che Woody Allen non sia particolarmente bravo come attore, ma dietro la macchina da presa concede buoni risultati, giungendo ad allietarci con piccole e divertenti commedie i cui i personaggi costituiscono il cuore pulsante delle vicende narrate.
La storia è incentrata intorno ad una coppia già scoppiata, in cui lui, Owen Wilson è uno scrittore in cerca di ispirazioni di gusto francese e lei, Rachel McAdams, una ricca giovane, un pò viziata, ipercritica nei confronti del povero e disincantato Wilson e soprattutto decisa a sposarsi solamente per il gusto di farlo. Fin qui si potrebbe dire che il film è uguale alle migliaia di commedie americane prodotte ogni anno. Midnight in Paris, prende le distanze dall'abitudinario scenario commediante trasportandoci in un'epoca passata attraverso un semplice passaggio in un'auto anni venti allo scoccare della mezzanotte parigina. Come d'incanto il nostro protagonista si ritrova a disquisire di vita, scrittura, amore e donne con Hemingway, Fitzgerald, Salvador Dalì, Picasso, Modigliani e tanti altri ancora. Morale della favola è che il passato ha sempre affascinato l'uomo moderno, a qualunque epoca egli appartenesse. L'uomo ha sempre, in cuor suo, desiderato conoscere e confrontarsi con le epoche precedenti, un desiderio legittimo e umano, a riprova del malinconico, incerto e confuso sguardo dell'uomo sulla propria esistenza. L'UOMO NON SI ACCONTENTA DI GUARDARE AL PRESENTE, IL SUO SGUARDO FINISCE SEMPRE UN PO' INDIETRO O UN PO' AVANTI AI SUOI STESSI PASSI.